Ieri, 23 aprile 2024, si è tenuta la conferenza stampa della Cgil Piemonte sull'analisi dell'andamento della cassa integrazione in Piemonte, un appuntamento che sarà cadenzato trimestralmente e al quale hanno partecipato Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte, Anna Poggio, segretaria regionale responsabile Mercato del Lavoro e Giorgia Garabello, ricercatrice presso la Cgil Piemonte.
 
Il primo dato che si evidenzia, nel confronto tra le ore di cassa integrazione autorizzate in Piemonte nel 2019 e del 2023, è l’aumento – in sette province su otto – del 48% della Cig ordinaria (CIGO), con alcuni casi di variazioni molto importanti, come Alessandria e Cuneo, ma anche Asti e VCO. Quest’aumento non riguarda solo il settore manifatturiero (+624 Alessandria, +232 Cuneo) ma anche quello della logistica, con aumenti esponenziali ad Asti (da 247 ore nel 2019 a 20.720 nel 2023) e nella provincia di Torino (da 43.557 nel 2019 a 634.403 nel 2023. Anche nel settore alimentare “di punta” della provincia di Cuneo, la CIGO è risultata in forte aumento, con 56.016 ore autorizzate in più. Osservando poi i primi dati disponibili per il 2024, per ora gennaio e febbraio, confrontati con i dati dello stesso periodo del 2023, emerge un aumento della CIGO in tutte le province tranne a Cuneo.
 
“La nostra regione scivola nella Cig. Quando il governo dice che c’è una ripresa occupazionale questa non riguarda il Piemonte che, dal nostro punto di vista, è uno dei nuovi sud dell’Europa. Torino aveva una qualche stabilità nei primi due mesi dell’anno ma poi è peggiorato tutto: la causa è chiaramente da ricercare nella crisi dell’automotive ma si ferma anche la logistica”, ha sottolineato Giorgio Airaudo. “Quando si parla del Piemonte è inevitabile parlare dell’auto, ed è evidente che noi abbiamo bisogno che il Governo, la Regione e il Comune, per la loro parte, arrivino a un punto di chiarezza rispetto a cosa Stellantis può aggiungere in termini di produzione nel nostro paese e in Piemonte. La nostra regione si candidi ad ospitare le nuove aziende dell’elettrico di cui parla il ministro Urso, se ci sono.. Visto che in Piemonte si vota la politica farebbe bene a non dimenticare il lavoro e a dare delle risposte anche su questi temi nella campagna elettorale piemontese. Insomma, serve una risposta perché noi rischiamo davvero di perdere ciò che ci resta del sistema industriale ed impoverire il Paese”.
 
Di seguito i grafici e le tabelle: